lunedì 26 aprile 2010

RISPONDO ALL'ANONIMO CHE COMMENTA IL PRECEDENTE POST ...

Il problema vero a mio avviso è l'utilizzo che si fa di un evento storico che ha dimensioni che vanno oltre l'utilizzo ai fini della propaganda. Ci hanno per anni ammorbato con le bugie sull'insurrezione di Milano : nessuno il 24 e 25 Aprile insorse a Milano e gli stessi partigiani rossi stavano bene attenti a non uscire allo scoperto perchè non avevano chiaro quando gli americani sarebbero arrivati in Città. Addirittura fino a tarda sera del 24, al passaggio dell'auto del Federale di Milano, molti cittadini si sbracciavano nel saluto romano ... Non si sa mai ... Ci hanno ammorbato per decenni con la retorica stantia della resistenza eroica e immacolata quando la Storia (quella vera, non quella dei vincitori) ci racconta di vigliaccherie varie da parte dei componenti milanesi del CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia). La resistenza si è macchiata di un omicidio (quello di Mussolini ucciso senza alcuna forma di processo, neanche sommario ) e della barbarie di Piazzale Loreto, vero e proprio atto di macelleria messicana della peggiore specie, lasciando alla "gloriosa" reazione popolare due corpi privi di vita. Lo stesso Sandro Pertini ha detto : "La resistenza si è disonorata." Utilizzerò indegnamente le parole di Indro Montanelli raccolte nel libro Piazzale Loreto di Silvio Bertoldi : "Ero rientrato il giorno prima dalla Svizzera e mi trovavo in Piazza San Babila quando fui quasi travolto da uno sciame di persone in bicicletta che, agitando bandiere rosse, gridavano : L'hanno preso ! E' a Piazzale Loreto." Li seguii in bicicletta anche io e vidi una folla tumultuante che si addensava verso un punto sommerso da bandiere e striscioni. Facendomi largo a gomitate, mi avvicinai e vidi i corpi di Mussolini, della Petacci e di tanti altri penzolanti a testa in giù da forche improvvisate su un distributore di benzina. Una folla inferocita imperversava su di essi; sputandogli e orinandogli addosso. Quello spettacolo, che mi ha lasciato addosso un vago senso di vergogna, mi insegnò cos'è la piazza quando si ubriaca di qualche passione e mi ispirò un odio profondo verso tutti coloro che cercano di ubriacarla. La resistenza fenomeno che diventò di massa soltanto nelle ultime ore, quando i tedeschi se ne erano giuà andati o se ne stavano andando dall'Italia, ha avuto degli episodi luminosi che avrebbero potuto diventare materia di saga popolare se i suoi esaltatori non avessero posto il veto a qualunque ricostruzione veramente storica, cioè capace di riconoscere e denunziare quei lati oscuri che non mancano mai, nè possono mancare, in una guerra civile quale fu, piaccia o non piaccia, la resistenza nel nostro paese." Credo che nelle parole di Montanelli ci siano le risposte che dovremmo darci per liberarci dell'odio e dalla propaganda. Dispiace che giovani, per lo più sconoscitori della Storia d'Italia, si riuniscano sotto improbabili bandiere rosse per festeggiare momenti tra i più tristi e tragici, tra i più bui e vergognosi della nostra storia. Dispiace che i veti di cui parla Montanelli siano ancora oggi attuali avvelenando il clima e non consentendo un superamento storico e politico della divisione prodotta ad arte e per la convenienza di una parte ben determinata del cosiddetto arco costituzionale. Spero di avere chiarito il mio pensiero per non lasciare alla mancanza di chiarezza zone d'ombra. Per ciò che concerne Modica il forte paradosso che ho voluto produrre va in questo senso : da un lato amministratori che non riescono a produrre risultati , se non quelli di una propaganda superata. Dall'altra amministratori protesi solo alla difesa e alla creazione di clientele, che se ne infischiano delle impostazioni politiche e si interessano solo alla soddisfazione dei propri bisogni e dei propri sottopanza. Un ultimo passaggio me lo chiede sull'affermazione che lei giudica tra il vago e la pericolosità. Intendevo dire che la stupidità non sta nel moto delle passioni personali, più o meno intense, ma nella strumentalizzazione di chi utilizza le stesse passioni per i propri scopi politici, rendendo carne da macello persone disposte al sacrificio. A presto. Sebastiano Failla

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