Termovalorizzatori : strumenti per uno sfruttamento dei rifiuti migliore.
“In merito al dibattito sviluppatosi intorno ai termovalorizzatori da avviare in Provincia di Ragusa, credo che il Cons. Mandarà insieme al Presidente Antoci e all’Assessore Mallia abbiano individuato un percorso condivisibile che può portare ad un migliore sfruttamento dei rifiuti, che devono essere inquadrati come ricchezza e non come costi ulteriori da pagare per sostenere i consumi.”
Sebastiano Failla, Vice Presidente del Consiglio Provinciale, ha così commentato la proposta avanzata dal Consigliere Mandarà, poi rilanciata da Antoci e Mallia, riguardante la possibilità di realizzare un termovalorizzatore in Provincia di Ragusa. La soluzione, nuova rispetto alle solite discariche e ai soliti impianti di compostaggio, ha pregi di indiscusso valore e sta animando il dibattito sulla gestione e sullo smaltimento dei rifiuti nella nostra Provincia..
“Giovedì l’Aula si occuperà, in un Consiglio Provinciale aperto convocato appositamente, della gestione dei rifiuti nella nostra Provincia. Alla presenza del Presidente dell’ATO, Dott. Vindigni, il Consiglio avrà modo di esprimere le proprie visioni rispetto a questo importante problema e potrà contribuire al dibattito attraverso il pronunciamento di tutti i gruppi politici. In quell’occasione interverrò per sostenere una posizione nuova sul terreno della considerazione stessa dei rifiuti. Oggi il rifiuto è visto come un peso difficilmente smaltibile. In realtà continuiamo da anni a sperperare ingenti quantità di denaro buttando nell’immondizia rifiuti che potrebbero essere riutilizzati e produrre ricchezza.”
“Al di là di questa lacuna culturale – continua Failla - che scontiamo in questa Provincia e più in generale nel Meridione d’Italia, è il momento di superare in maniera forte questa arretratezza e di ricercare soluzioni possibili che valorizzino ed esaltino le peculiarità stesse dei rifiuti che non sono soltanto negative. Anzi, ad un politica di differenziazione dei rifiuti e di riciclaggio massiccio, si potrebbe accoppiare la termovalorizzazione, chiudendo in Provincia il ciclo. E’ chiaro che per la nostra Provincia serve un impianto di piccole dimensioni che avrà una ricaduta sul territorio, in considerazione del fatto che i quattro impianti previsti in Sicilia, smaltiranno grandi quantità di rifiuti, ma perseguire questa strada non è da sottovalutare.”
“La realtà della Provincia di Ragusa è così omogenea che è possibile attivare percorsi virtuosi che abbiano risultati reali sull’impatto ambientale e sulla gestione complessiva dei rifiuti. Avere a disposizione la possibilità di avviare soluzioni alternative ci dà la misura di come la programmazione territoriale su temi caldi come questo ci possa mettere al riparo dall’inseguire le emergenze come accade ormai da mesi in Campania, che sconta la mancanza di lungimiranza dei suoi amministratori che non hanno saputo cogliere l’importanza dei rifiuti in una società come la nostra che ha sempre maggiori esigenze.”
“Una vecchia battuta di Giobbe Covatta recitava più o meno così : Per un Europa più pulita sporchiamo l’Africa. Oggi il Governo Prodi – conclude Failla - tenta di disfarsi delle colpe dei suoi amministratori locali campani inviando in Kenia parte dei rifiuti che sono in esubero. Non è questa la strada giusta. Programmare significa trovare soluzioni di civiltà che siano eco compatibili e sostenibili e che ci consentano di trarre dai rifiuti ulteriore ricchezza.”
martedì 15 gennaio 2008
La mia idea, comunicata alla stampa, sui termovalorizzatori
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2 commenti:
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AGLI ORGANI DI STAMPA
LORO SEDI
OGGETTO: Trivellazioni e INCENERITORI in provincia di Ragusa
Appello alla pubblicazione INTEGRALE di tale dichiarazione
Chiedo a voi giornalisti, se avete a cuore l’aria che respirate, lasalute della quale godete di pubblicare integralmente quanto segue e
di darne risalto per il mio, il vostro e il futuro di tutti.
Apprendo dai giornali l’appoggio manifestato dai rappresentanti diAlleanza Nazionale, nella fattispecie Pelligra e Incardona
rispettivamente presidente comunale e provinciale di AN, in meritoalle politiche energetiche operate dal Sindaco. In particolare i duesi sono complimentati per lo sfruttamento delle energie pulite e per
le indagini del sottosuolo alla ricerca di idrocarburi liquidi o
gassosi. Il complimentarsi con la ricerca di tali composti implica
che i signori in questione siano a conoscenza del “cosa succederebbe
qualora tali sostanze venissero trovate nel nostro territorio”. Unatale fermezza nell’appoggiare queste operazioni, infatti, non può cheessere guidata da persone che con cognizione di causa rassicurerannoi cittadini, e i loro elettori, dai giornali e in pubblica piazza
riguardo la certezza che alcun impianto di raffinazione o trattamentodi idrocarburi liquidi verrà costruito in Val di Noto. Loro
sicuramente avranno avuto chiarimenti dalla Phanter Eureka S.r.l., laquale avrà fugato ogni dubbio assicurando che non ci sarà un’altraGela o Priolo a Ragusa, né tantomeno le pesanti eredità igienico-
sanitarie che gravano su questi territori stuprati dall’inquinamentodei petrolchimici. Sicuramente gli eroi in questione sono certi dinon aver appoggiato un progetto che, potenzialmente, potrebbe
condannare loro stessi e i loro elettori a respirare veleni per anni,a vedere i mari e i pesci contaminati da mercurio e metalli pesanti,
a partorire figli deformi, ad avere a che fare con casistiche
patologiche fuori da ogni media nazionale, a dover vedere i propri
territori, patrimonio dell’umanità, percorsi da condutture per il gas
a perdita d’occhio.
Ad oggi nessuno ha ancora assicurato pubblicamente che tutto ciò non
possa verificarsi a Ragusa. Invitiamo, pertanto, i peripatetici in
questione che tanto hanno camminato per andare a complimentarsi con
il Sindaco, a rendere edotti i cittadini tutti in merito alle verità
in loro possesso riguardo le ricerche della Panther. Fino ad allora
Fare Verde Ragusa assumerà l’atteggiamento di chiunque sano di mentevoglia preservare il proprio territorio. Chiederà di vederci chiaro,
chiederà certezze in merito senza, tuttavia, precludere a priori la
possibilità di permettere la ricerca di idrocarburi.
Ultimamente, inoltre, alla provincia di Ragusa, Failla, Mallia e
Antoci hanno perorato la causa della costruzione di un
termovalorizzatore in provincia di Ragusa. Posto che la parola
termovalorizzatore risulta evidentemente un palliativo al fine di
camuffare l’effettiva funzionalità di tali stabilimenti, i quali
inceneriscono, da qui inceneritore, i rifiuti. A suffragio di ciò
l’inesistenza della parola termovalorizzatore nelle normative europee
e italiane in materia. Intendo ribadire il NO categorico di Fare
Verde Ragusa agli inceneritori per delle scientificamente fondate
preoccupazioni di salute pubblica.
I signori amministratori della provincia forse non avranno avuto la
possibilità di studiare, né avranno chiesto a qualcuno competente epertanto mi appresterò a chiarire qualche cosa.
In fisica esiste un postulato, detto postulato di Lavoisier il qualerecita “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”.
Da questa semplice legge fisica si capisce come se brucio tonnellate
di rifiuti non posso pretendere che queste scompaiano magicamente nelnulla. I rifiuti, bensì, si trasformeranno dando vita a scorie
(ceneri e metalli), a gas e particolato (polveri per intenderci).
Dalla chimica, infatti, chi ha avuto la fortuna di studiare sa che,
qualsiasi materiale venga bruciato, a seconda delle temperature e dei
tempi di combustione, produce del particolato ovvero la materia vieneridotta, oltre che in ceneri e calore, in piccole particelle, di
diverse dimensioni (dimensioni dell’ordine dei 10 µm [ovvero 10micron ovvero 10 millesimi di millimetro] o di 2,5 µm). Le polveriche vanno dai 2,5 µm ai 10 µm riescono a passare attraverso i
bronchioli e a diffondere nell’organismo metalli pesanti e particelleinquinanti alle quali si sono legati. Tale accumulo di micro
particelle nei tessuti provoca infiammazioni dei tessuti che a lungoandare cronicizzano fino a sviluppare tumori. Incrementi di mortalità
a causa di cancro sono stati evidenziati dall’ARPA Piemonte che
riporta gli studi che mostrano tali incrementi statistici nellepopolazioni residenti in prossimità degli inceneritori italiani. Lavigente normativa, infatti, non pone limiti severi e precisi come per
diossine e furani, altri inquinanti cancerogeni e mutageni degli
inceneritori riversati nell’ambiente. La legge limita la quantità
totale di polveri fini (inferiori ai 10 µm) rilasciata dagli inceneritori, senza porre dei limiti di quantità in relazione alla
dimensione delle polveri. Viste e considerate le temperature di
esercizio di un inceneritore (dagli 800° C ai 1000° C e più) lamaggior parte di polveri prodotte ricade tra i 10 µm e i 2,5 µm conuna propensione maggiore per quest’ultimo taglio, quello piùpericoloso e, dal momento che non esistono sistemi di filtraggio
capaci di raccogliere tale particolato l’esposizione prolungata a
tali nano polveri provoca le impennate statistiche negli studi dimortalità appena citati. Non a caso la magistratura in questi giorniha disposto la chiusura dell’inceneritore di Terni ipotizzando ilreato di disastro ambientale, date le elevate immissioni di
inquinanti in atmosfera negli ultimi anni.
Chi ha, pertanto, avuto possibilità di studiare e di sapere certe
cose non può che essere fermamente contrario all’incenerimento.
L’unica cosa che una persona di cultura può fare è quella di batterefermamente la strada del riciclaggio (spingendolo a percentuali del
60% - 70% almeno) ricorrendo alle discariche, ai gassificatori o ai
pirolizzatori per smaltire quelle piccole percentuali di rifiuti nonriciclabili.
Dubito che alla luce di ciò Failla sia ancora convinto che
l’incenerimento sia una giusta soluzione.
Si invitano i signori in questione a riflettere sulle conseguenze a
lungo termine che le loro politiche o dichiarazioni potrebbero
portare ai cittadini ragusani, nonché loro elettori, altrimenti nonpotranno fare a meno di renderne conto, un giorno, alla collettività
potendosi ritrovare, un giorno, responsabili diretti di morti e
disastri ambientali nel ragusano.
CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
RAGUSA, 18/01/2008"
Anche se il documento critica una mia posizione ospito volentieri l'idea di Fare Verde affinchè il dibattito sui termovalorizzatori abbia a disposizione molteplici voci.
Resto convinto che il termovalrizzatore abbia nel rapporto tra benefici e difetti una percentuale fortemente a vantaggio dei benefici.Dispongo di dati diversi e provvederò a organizzare un incontro con gli amici di Fare Verde per comprendere maggiormente le nostre reciproche posizioni.
Per ciò che concerne le politiche dell'On. Incardona e del Cons. Pelligra sulle trivellazioni in Val di Noto, mi onoro di avere investito dell'argomento il gruppo consiliare e il partito e di essere personalmente intervenuto a favore delle trivellazioni, al punto di essere invitato in un convegno che si terrà a Modica nel mese di Febbraio a rappresentare in un dibattito-confronto le posizioni del SI.
In merito alla posizione di Fare Verde sulle trivellazioni pubblico il documento inviato alla Stampa il 12 Dicembre 2007 e ripreso dalle Tv e dalle testate provinciali dei qutidiani nei giorni successivi. Ciò a chiarimento ulteriore della mia posizione e a vantaggio del dibattito.
SI’ ALLE TRIVELLAZIONI SENZA SVENDERE IL NOSTRO TERRITORIO.
“La Commissione Ambiente della Provincia, a cui ho partecipato nella mia qualità di Vice
Presidente del Consiglio, ha incontrato il Sindaco Torchi per confrontarsi sulle posizioni riguardanti le trivellazioni in Val di Noto. Questo confronto mi offre l’opportunità di esprimere le mie valutazioni sulla problematica che ha animato il dibattito politico degli ultimi mesi nelle Province di Ragusa e Siracusa.”
Sebastiano Failla, Vice Presidente del Consiglio Provinciale, interviene nel dibattito riguardante le trivellazioni in Val di Noto, rendendo chiara la sua posizione che nel merito e’ favorevole alle trivellazioni.
“Sono favorevole alle trivellazioni in Val di Noto perchè le occasioni di crescita nel nostro territorio non vanno sprecate per un mero ambientalismo di maniera. Ritengo che chi ha assunto posizioni sfavorevoli stia conducendo una battaglia di retroguardia, fuori dal tempo e lontana dagli interessi reali della collettività della nostra Provincia. Non condivido il partito del NO, perchè il nostro paese e’ spesso impantanato in polemiche dove il NO ad ogni forma di sviluppo ha bloccato la TAV ,il Ponte sullo Stretto ed altre importanti opere.”
“Questa mia posizione –continua Failla –non vuole essere speculare a quella del no ad ogni costo. Per intenderci non sono per il Sì ad ogni costo. L’apertura che il territorio deve dare a chi estrarrà il gas del nostro sottosuolo deve essere condizionata alla nostra massima convenienza. Il territorio dovrà trarne vantaggi economici che siano tangibili e corposi. Interroghiamoci piuttosto sul quantum da chiedere alla società interessata ed in che modo impiegarli per la crescita turistica ed ambientale della nostra Provincia. Royalties molto rilevanti potrebbero consentire agli enti locali di superare il momento di forte crisi economica, sfruttando le risorse che il territorio ci offre e ci mette a disposizione.”
“In sintesi mentre sessantacinque anni fa agli americani bastava gettare dai carri armati caramelle, cioccolata e sigarette per ottenere consensi politici non conformi all’interesse nazionale, oggi abbiamo grande consapevolezza del valore e del pregio del nostro territorio e non lo svenderemo di certo come avvenuto negli anni 60 col petrolio. Le risorse sono nostre e chi intende sfruttarle deve condividere con noi i proventi che si formeranno. Potrebbe essere, ad esempio, l’occasione per rilanciare e finalmente ottenere la defiscalizzazione dei carburanti. Questo è, a mio avviso l'interesse del nostro territorio affinchè la crescita sia armonica e positiva."
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